I requisiti di sicurezza per i giocattoli sono in continua evoluzione. UL ha recentemente presentato due webinar in lingua italiana per trattare i temi “Aggiornamenti normativi in Europa” e “Accesso al mercato globale: nuovi Paesi di interesse”
Per approfondire questi importanti argomenti, abbiamo intervistato i nostri esperti Silvia Lai, Technical Manager — Technical Research and Advisory Services, e Daniele Terzi, Electrical Engeneer, ponendo loro alcune delle domande ricevute durante questi webinar.
Qui di seguito trovi l’intervista completa e, se ritieni interessante questo articolo, puoi condividerlo su LinkedIn, Facebook e Twitter.
Restiamo a tua disposizione per maggiori informazioni.
Domanda: In vista del cambio di limite dell’alluminio in Europa, devo ritestare i miei prodotti precedentemente testati ai sensi dell’attuale EN 71–3?
Silvia: No, non è necessario ritestare gli articoli, in quanto le norme attualmente disponibili sono sufficienti per valutare la conformità dell’alluminio. Unica accortezza: verificare che nei propri rapporti di prova i valori dell’alluminio non superino i limiti che entreranno in vigore nella primavera del 2021.
Domanda: È ancora possibile immettere sul mercato europeo giocattoli con batterie già installate, ad esempio per la funzione “try me”?
Daniele: Sì, è ancora possibile, l’unica differenza è che da quando verrà armonizzata la nuova norma, saranno necessarie delle evidenze (test report) per dimostrare che le batterie fornite con i giocattoli elettrici siano conformi alle norme pertinenti (serie IEC 60086 per le batterie usa e getta ed IEC 62133 per quelle ricaricabili).
Domanda: Devo commercializzare un giocattolo in Unione Europea. Di quali dati ho bisogno per eseguire la valutazione di un LED invece delle misurazioni LED?
Daniele: Secondo la nuova norma (EN IEC 62115:2020), la valutazione dei LED è possibile solo se è stata fornita una scheda tecnica realizzata secondo i criteri di misurazione della condizione A o la condizione B della CIE 127.
La scheda tecnica deve includere (come minimo):
- l’intensità luminosa in candela o intensità radiante in Watt per steradiante in funzione della corrente di alimentazione;
- l’angolo di emissione;
- la lunghezza d’onda di picco;
- la larghezza di banda di emissione spettrale;
- la data di emissione e il numero di revisione dellla specifica stessa.
Domanda: Sono interessato al mercato del Brasile: ci sono indicazioni su quali siano i criteri da utilizzare per scegliere uno dei tre “certification models” citati dalla nuova ordinanza?
Silvia: L’ordinanza 217 in realtà non specifica quali sono i criteri da adottare, quindi non rende obbligatorio un modello rispetto ad un altro. Lascia ai fabbricanti e agli importatori di giocattoli la decisione in base alla tipologia di azienda e di processo produttivo. Infatti, per quanto riguarda il modello 1B, questo è consigliato a chi ha una produzione non continuativa o ha delle importazioni limitate nel corso dell’anno, magari da più fornitori. Il modello 5 è preferibile per chi ha produzioni continuative sempre nelle stesse fabbriche che possono essere sottoposte ad audit in accordo alla ISO 9001. Mentre il modello numero 2 rimane un modello marginale applicabile prevalentemente alle aziende artigianali o di piccolissime dimensioni.
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