Lo scenario legislativo dei materiali destinati al contatto con gli alimenti — MOCA — è complesso e in costante evoluzione.
In questa intervista, Luca Foltran, Subject Matter Expert — Food Contact Materials di UL risponde ad alcune importanti domande su questo tema.
Qui di seguito trovi l’intervista completa e, se vuoi approfondire l’argomento, ti informiamo inoltre che UL ha organizzato una serie di webinar gratuiti sul contatto alimentare per discutere insieme i dettagli dell’accesso ai mercati negli Stati Uniti, in Europa e in Asia: partecipa ai nostri WEBINAR (contenuti in lingua inglese).
Restiamo a tua disposizione per maggiori informazioni.
Domanda: In quali casi è obbligatorio l’uso del simbolo di alimentarietà (bicchiere e forchetta) e dove va posto?
Luca: Ogni oggetto destinato al contatto con alimenti, ma che non si trova ancora a contatto con il prodotto alimentare al momento dell’immissione sul mercato, deve riportare un’informazione che ne specifici l’idoneità alimentare. Tale informazione è rappresentata:
- dal simbolo di alimentarietà
oppure - dalla dicitura «per contatto con i prodotti alimentari»
oppure - da un’indicazione specifica di utilizzo dell’articolo (ad esempio macchina da caffè, bottiglia per vino, cucchiaio per minestra).
Questa informazione deve essere visibile al momento della vendita al dettaglio e può essere presente sull’articolo stesso oppure sul suo imballaggio oppure su cartellini, chiaramente visibili per gli acquirenti, posti nelle immediate vicinanze; tuttavia quest’ultima modalità è ammessa soltanto se l’apposizione, su detti oggetti, dell’informazione o di un’etichetta recante l’informazione non è possibile, per motivi tecnici, né nella fase di lavorazione né in quella di commercializzazione.
Domanda: È da considerarsi un MOCA l’interno di un frigorifero?
Luca: Il Regolamento Europeo quadro 1935⁄2004 stabilisce che siano da ritenersi MOCA anche gli articoli (o i componenti) per cui si prevede ragionevolmente un contatto con i prodotti alimentari. Alcune parti di un frigorifero ricadono certamente in questa situazione poiché il consumatore può riporvi alimenti a diretto contatto. Per stabilire quali zone dell’elettrodomestico ricadano nella definizione di MOCA è necessario una valutazione del rischio specifica per il frigorifero coinvolto.
Domanda: Se in Germania i metalli non sono regolamentati mentre in Italia esiste una legge, un costruttore tedesco non è più agevolato nel commercializzare attrezzature per la ristorazione?
Luca: Va considerato che il riferimento resta il Regolamento Europeo quadro 1935⁄2004 che vale sull’intero territorio europeo e a cui chi commercializza MOCA deve rispondere. L’idoneità alimentare dell’attrezzatura deve essere dimostrata tanto da chi produce in Italia quanto da chi produce in Germania e l’assenza di leggi che regolino i metalli sul territorio tedesco non giustifica un’eventuale assenza di documentazione (tra cui rapporti di prova) a supporto. Ciò significa che anche chi produce in Germania dovrà eseguire valutazioni e prove appropriate per dimostrare la sufficiente inerzia dell’attrezzatura nei confronti dell’alimento.
Domanda: Con quale frequenza devono essere svolti i test di migrazione sul prodotto in forma finita ricadente nel contesto MOCA?
Luca: La legge non definisce “scadenze” per prove di migrazione e documentazione attestante la conformità: ricade sotto la responsabilità di chi commercializza il MOCA accertarsi che i documenti siano sufficientemente aggiornati. Resta inteso che variazioni a livello di materiali utilizzati per realizzare l’articolo, eventuali cambiamenti nel processo di produzione o aggiornamenti legislativi con impatto diretto sull’articolo in questione, implicano che debbano esser fatte nuove valutazioni e che le prove debbano essere eventualmente ricondotte.
Domanda: Si sente spesso parlare di “dichiarazione di conformità” da redigere per i MOCA al fine di dimostrarne l’idoneità alimentare. Esiste un modello proposto dalla legge per questa dichiarazione?
Luca: La legge stabilisce che ogni articolo o apparecchiatura debba essere corredato di una dichiarazione scritta che attesti la sua conformità alle norme vigenti. Si tratta pertanto di un documento obbligatorio ma per cui la legge non fornisce uno specifico modello. Sulla base del tipo di articolo, dei materiali coinvolti e dei prevedibili utilizzi, UL è in grado di stabilire la struttura di tale dichiarazione e come debba essere redatta per ottemperare agli obblighi previsti dal Regolamento Europeo 1935⁄2004.
Domanda: Attrezzature per la ristorazione professionale come friggitrici, spaccaghiaccio, planetarie, ricadono in ambito MOCA? Vi sono distinzioni rispetto all’ambito domestico?
Luca: Attrezzature per la ristorazione professionale, per cui è previsto un contatto con sostanze d’uso alimentare durante il normale utilizzo, ricadono nell’ambito del Regolamento 1935⁄2004 e va pertanto dimostrata la loro idoneità alimentare. Non vi sono particolari differenze rispetto al processo previsto per articoli ad uso domestico. L’individuazione dei componenti che entrano in contatto con l’alimento, le specifiche temperature e i tempi di contatto sono determinati attraverso una stretta collaborazione e scambio di informazioni tra produttore ed ente certificatore. UL può supportare in questo ambito finanche all’ottenimento della documentazione appropriata da parte dei fornitori dei diversi componenti costituenti la macchina.
Da oltre 15 anni, Luca si occupa di valutazioni del packaging e dei materiali destinati ad entrare in contatto con le sostanze alimentari e delle relative legislazioni italiane, europee ed internazionali. Luca partecipa a gruppi di lavoro per materiali a contatto con gli alimenti ed è membro dell’associazione italiana Food Contact Expert, destinata a promuovere e sviluppare conoscenze nel settore food.
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